Teatro

VIE Festival, dodicesima edizione tra teatro, danza, musica e cinema

VIE Festival, dodicesima edizione tra teatro, danza, musica e cinema

Dal 13 al 23 ottobre andrà in scena la dodicesima edizione di VIE Festival: 23 compagnie (14 italiane e nove straniere) presenteranno i loro lavori in vari luoghi delle città di Modena, Bologna, Carpi e Vignola. VIE continua la sua indagine della scena contemporanea italiana e internazionale con una rassegna densa di eventi e spettacoli.

Quattro città, undici giorni, 36 spettacoli per 78 esperienze di visione, 23 compagnie di cui 14 italiane e nove straniere, sei prime assolute, sette prime nazionali, 5 eventi collaterali: è la dodicesima edizione di VIE Festival.
Tra giovedì 13 e domenica 23 ottobre, ventitre compagnie presenteranno i loro lavori in vari luoghi delle città di Modena, Bologna, Carpi e Vignola.

Giunto alla dodicesima edizione VIE Festival continua la sua indagine della scena contemporanea italiana e internazionale, il suo percorso di attraversamento della contemporaneità nello spettacolo dal vivo, proponendo e intersecando forme sceniche differenti con una rassegna densa di eventi e spettacoli.

Dal teatro alla danza, dalla musica al cinema, la ricerca artistica scava in profondità ma non indica soluzioni, semmai solleva qualche dubbio e invita alla riflessione.
I dubbi e le riflessioni di questa dodicesima edizione sono come ogni anno il frutto del lavoro di artisti italiani e internazionali: VIE è un festival che ormai da anni ci ha insegnato a conoscere e apprezzare alcuni tra i maggiori protagonisti della scena mondiale, capace di suggerire e intercettare la vitalità della scena contemporanea, le ricerche che animano il nostro presente, la dimensione dello spettacolo, della tradizione del nuovo, il segno politico del teatro oggi.

E infatti il festival sceglie di proporre le creazioni dei grandi maestri della scena come Theodoros Terzopoulos, Oskaras Koršunovas, Juozas Budraitis accanto a quelli di giovani artisti emergenti come ErosAntEros o Gli Omini, donando loro la preziosa occasione di farsi conoscere da una platea privilegiata, curiosa e attenta, per ricordarci ancora una volta che il teatro si dà all'incontro tra pubblico e scena.

Oltre a un piccolo omaggio alla scena cinese con i lavori di Wang Mengfan, Li Jianjun e degli allievi della Central Academy of Drama di Pechino, ci sono alcuni fili rossi che legano le proposte di questa edizione.
Il cinema è il primo filo rosso, l’utilizzo di tecniche e dispositivi scenici per una visione sul grande schermo, unisce le NanoDanze di Michèle Anne De Mey e Jaco Van Dormael (autore e regista del film “Dio esiste e vive a Bruxelles”) alle storie collettive dei Berlin, i fotogrammi dipinti a mano da Gianluigi Toccafondo per i film che accompagnano il concerto dei C’mon Tigre alle proiezioni narrative dell’installazione di Luca Brinchi e Daniele Spanò, e ancora al dispositivo scenico di Anne-Cécile Vandalem.

Sul secondo filo viaggia la musica che la fa da padrone nel concerto-spettacolo dei C’mon Tigre, arricchisce il lavoro di Stefano Ricci ed è strumento drammaturgico per il teatro musicale della Vandalem.

Un altro filo rosso tocca la sfera della libertà, della censura e del disagio. L’inferno “in terra” è quello quotidiano di Sartre portato in scena da Andrea Adriatico, ma è anche quello delle prigioni russe, scenario in cui il Belarus Free Theatre ambienta il suo nuovo lavoro che racconta storie di artisti perseguitati per la loro arte, a cominciare dalla storia di Maria Alyokhina, membro del collettivo Pussy Riot, qui per la prima volta in veste di attrice. Ma la libertà di un artista sta anche semplicemente nel poter mettere in scena un testo nel modo che ritiene più consono alla sua cifra e al suo percorso, una libertà molto spesso negata da coloro che detengono i diritti d’autore. Come appena successo ai Motus che si sono visti negare la possibilità di riallestire “Splendid’s” di Genet con un cast di sole donne, e che da questo divieto hanno tratto ispirazione per il loro nuovo lavoro. Di censura in senso più ampio si parla ancora nel lavoro della Vandalem, che affronta anche il tema del disagio e del suicidio, che ritroviamo negli spettacoli di Mattias Andersson e Babilonia Teatri.

La pittura e il disegno sono il filo rosso che unisce l’omaggio di Virgilio Sieni a Giorgio Morandi, e gli spettacoli segnati dal tratto di due tra i più prestigiosi illustratori italiani, Stefano Ricci e Gianluigi Toccafondo.

L’ultimo filo rosso è il futuro. E il futuro sono i giovani, i giovani del disagio descritto dallo svedese Andersson e da Babilonia Teatri, ma anche i giovani artisti emergenti ospiti al Festival, quali ErosAntEros, CollettivO CineticO, Gli Omini, Piergiorgio Milano, Carullo Minasi, e soprattutto i giovani allievi delle cinque scuole attoriali legate al Progetto Prospero, tra i quali i giovani attori e drammaturghi della Scuola ERT diretta da Antonio Latella che con il loro progetto sulla stirpe degli Atridi ci condurranno di nuovo in ‘un’estasi teatrale’.

Si affiancano al Festival le ricche programmazioni di VIE Eventi e VIE Incontra: nell’ambito del primo il 15 ottobre presso l’Arena del Sole di Bologna alle ore 12 Stefano Ricci presenta il suo libro ‘Mia madre si chiama Loredana’ edito da Quodlibet, mentre alle ore 17 avrà luogo la presentazione del progetto ‘Hello Stranger’; il 21 ottobre il Laboratorio delle Arti ospiterà la giornata di studi ‘L’attore ‘glocale’: prospettive pedagogiche; il 22 ottobre avrà luogo presso l’Arena del Sole la presentazione del libro ‘Miseria e nobiltà’ edito da L’Alboreto a cura di Fabio Biondi, Edoardo Donatini e Gerardo Guccini.

Nell’ambito del secondo invece il 14 ottobre Anne-Cécile Vandalem incontra il pubblico presso il Teatro delle Passioni di Modena; il 20 ottobre a Modena la compagnia Belarus Free Theatre incontra il pubblico presso il Teatro Storchi, mentre Aglaia Pappa e Antonis Myriagkos incontrano il pubblico presso il Teatro delle Passioni; ultimo appuntamento di VIE il 23 ottobre: Mattia Andersson incontra il pubblico presso l’Arena del Sole di Bologna alle 22.

Questi i nomi dei protagonisti di VIE Festival 2016.: Anne-Cécile Vandalem, ErosAntEros, Antonio Latella, Wang Mengfan, Virgilio Sieni, Gli Omini, CollettivO CineticO, Piergiorgio Milano, Luca Brinchi/Daniele Spanò, Michèle Anne De Mey/Jaco Van Dormael, Motus, Theodoros Terzopoulos, C’Mon Tigre/Gianluigi Toccafondo, Berlin, Belarus Free Theatre, Oskaras Koršunovas/Juozas Budraitis, Mattias Andersoon, Li Jianjun, Stefano Ricci, Carullo Minasi, Babilonia Teatri.

VIE FESTIVAL si propone nuovamente come un viaggio, un’esperienza del teatro di oggi, un luogo dove raccogliere le molteplici voci del presente.

PROGRAMMA COMPLETO DEL FESTIVAL